2010_Andrea Galvani_ "Higgs Ocean"
AA
+info
+info
CAP supporting Andrea Galvani
"Higgs Ocean"
L'azione, della durata di pochi minuti, è stata prodotta al largo delle isole Svalbard nel circolo polare artico, a bordo di un'imbarcazione a vela tecnologicamente attrezzata per la navigazione estrema. Il progetto ha coinvolto un istituito di ricerca, diversi scienziati e un equipaggio di 16 persone. Nei mesi precedenti l'artista ha collaborato in un laboratorio di New York con un gruppo di ingegneri russi che si occupano di ricerche sperimentali sulla luce. Durante l'intero viaggio ha raccolto la scarsa energia prodotta dal sole nelle brevi finestre di luce della notte artica, tramite due enormi pannelli fotovoltaico posizionati sull'imbarcazione. Con la stessa energia, stivata da speciali accumulatori, ha alimentato un potentissimo proiettore in grado di produrre un raggio luminoso che puntato vero il cielo è stato utilizzato per scaraventare l'energia oltre il perimetro del pianeta. Le immagine fotografiche registrano di fatto irripetibili istanti di un transito di energia in un punto preciso del tempo e dello spazio. Raggiunto l'ultimo strato della ionosfera infatti una qualsiasi fonte di luce a cui venga imposta una direzione è in grado di viaggiare per sempre verso le profondità più remote dello spazio. Prima di partire l'artista ha testato il processo di assorbimento della luce dl sole, compiendo una serie di azioni sul territorio urbano di New York: come una radiografia la luce scava all'interno della struttura di un gruppo di veicoli parcheggiati in un aeroporto abbandonato alla periferia di Brooklyn. L'energia solare assorbita per l'intero arco della giornata, tramite pannelli solari posizionati sul tetto dei veicoli, viene compressa e poi dispersa al di sotto degli stessi. La luce del sole continua così ad esistere al di fuori dell'angolo di rotazione della terra, in un altro tempo sullo stesso luogo.